REDAZIONALE

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Contraria-Mente cambia veste

Che dire della tecnologia dell’informatizzazione nell’informatizzazione della tecnologia, la cui bellezza ritrovi lì dove t’incatena quanto hai più bisogno di libertà. Che t’annichilisce lì dove, ormai senza parole, più bisogno hai d’andare a ritrovare quelle mai lette nell’archivio della memoria. È proprio quella, mito dei miti, che ti tronca la promessa corda sulla quale tentavi di risalire dai quotidiani dirupati abissi. Appeso al nuovo filo della Tarantola al vento il “Progetto Contraria-Mente” cambia veste grafica accorpando i suoi A-Periodici online nel sito “Contraria-Mente”.
L’abito precedente, quello rattoppato del barbone morto inscatolato e dimenticato tra gli umidi cartoni sul marciapiede, si consumerà ancora nella polvere d’ogni cosa inutile. Il nuovo, illusione tridimensionale, vuole essere d’una veste più sbarazzina e d’una più primaverile speranza. E forse perfino più accessibile nel marasma della babele comunicativa che più grida più assorda e ammorba negli incartapecoriti sentimenti delle Utilità. È per questo che la nostra azione ha la pretesa di viaggiare controcorrente anche attraverso quelle che, burloni, abbiamo voluto chiamare “Edizioni delle inutilità”. Gli squartamenti, le esclusioni, le mortali difficoltà di un Potere con un controllo repressivo sempre più serrato sugli individui ci rinchiudono in isolate bolle che, pur nella loro cristallea fragilità, bozzoli acciaiosi si serrano sulle carni, ma non per questo dimentichiamo amorevoli e proprio inutili relazioni. E nessun richiamo è casuale.
Chi ci legge? Al di là dell’impertinenza del quesito, e se non altro per onorare le inutilità, riusciamo ancora a scrivere anche se nessuno ci legge. D’altra parte niente dobbiamo vendere né un negozio abbiamo a cui invitare improbabili acquirenti.
Allora auguriamo buon lavoro a noi che ce la suoniamo, a noi che ce la cantiamo. A tutti gli altri, l’augurio di non leggerci.

La Redazione